Bacino idrografico del Nera

Il bacino idrografico del fiume Nera

Secondo le classificazioni della carta ittica regionale (ultimo aggiornamento maggio – settembre 2000),  si tratta di un sottobacino, molto complesso sia per la vastità della superficie interessata, sia per i corpi idrici che ne fanno parte.

Rispetto agli altri bacini della regione, è caratterizzato da un territorio di natura calcarea per la presenza di rocce la cui origine marina risale all’Era Mesozoica e Cenozoica. Comprende diverse formazioni, la più diffusa e la “Scaglia rossa”, costituita da calcari marnosi rossi o rosati e bianchi, la “Scaglia cinerea” rappresentata da calcari marnosi di colore grigio – verdastro o rosso e il “Bisciaro”, complessi di calcari marnosi duri di colore grigio – plumbeo. Molto più antiche, del periodo Giurassico e Cretaceo sono le formazioni del “Calcare massiccio” e del “Calcare rupestre” (Lippi Boncampi, 1959).

Fanno eccezione le aree del fondovalle costituite da sedimenti più recenti e più facilmente erodibili, trasportati dagli agenti atmosferici. Il fiume Nera ha origini in territorio marchigiano a circa 850 mt di quota, dalle sorgenti di Vallifanti, sulle pendici dei Monti Sibillini, nel punto in cui questi ultimi si congiungono con il gruppo del Monte Vettore. dopo circa 125 km si immette nel fiume Tevere a 48 m.s.l.m. nel Lazio nelle vicinanze di Orte ( Viterbo).

Dapprincipio il fiume Nera scorre in direzione nord-ovest tra il Monte Bove e il Monte Cornacchine a destra, il Monte Cardosa e il Monte Morione a sinistra. Dopo Visso forma la gola della Valnerina. In seguito attraversa la Valnerina in direzione sud-ovest.

Il bacino del fiume Nera interessa la parte sud-orientale della Regione Umbria e una notevole estensione di superficie laziale. Comprende alcuni corsi d’acqua che provengono dall’Abruzzo. Infatti, degli oltre 4.200 km² di superficie, più della metà appartengono al maggior affluente del sistema, il fiume Velino, il cui corso si snoda quasi per intero nella provincia di Rieti e che, nei pressi della suddetta città, riceve il fiume del Salto e il fiume Turano, entrambi provenienti dai rilievi abruzzesi.

I rilievi che interessano la parte iniziale dei due bacini sono da individuare nella dorsale dei Monti Sibillini che, in territorio marchigiano, culmina con il Monte Vettore (2476 m) e per l’affluente maggiore, il Velino, con il gruppo del Monte Terminillo (2216 m).

Il bacino del Nera è costituito quasi per intero da calcare dei vari periodi che, nel succedersi dei movimenti orogenetici, si è sollevato a quote notevolmente maggiori rispetto alle fasce sedimentarie più recenti. Queste ultime, più facilmente erodibili, sono state asportate dagli agenti esterni e costituiscono quelle modeste aree alluvionali dei fondovalle attualmente attraversate dai corsi d’acqua e formano il reticolo idrografico del bacino stesso. I terreni sono di conseguenza notevolmente permeabili e solo su ridotte estensioni (meno del 15% del totale) in corrispondenza dell’alto corso del fiume Corno e lungo l’asta del fiume Nera a valle di Scheggino e ad ovest di Terni, si hanno alcune zone di terreni poco permeabili.

Le aree pianeggianti di maggior estensione, come il piano di Castelluccio di Norcia, non presentano fenomeni di ristagno delle acque, sebbene circondate da rilievi, poiché risultano drenate da inghiottitoi che permettono alle acque stesse di penetrare in profondità ed arricchire le falde acquifere profonde.

Le limitate zone pianeggianti che accompagnano il corso del fiume Nera e dei suoi affluenti, sono da ascrivere ai depositi fluvio-lacustri di media permeabilità per la presenza abbastanza equilibrata dei vari componenti. Tali zone condizionano la natura dei terreni determinando la presenza di una fascia valliva ad ovest di Terni e di una vasta conca pianeggiante che si estende a Nord-Ovest della città di Rieti. Le acque provenienti dai vari specchi lacustri, residui dell’antico Lago Velino, e quelle dei corsi d’acqua che si originano al contatto fra i rilievi calcarei permeabili e la piana torbosa alluvionale, alimentano il fiume Velino che qui scorre in direzione sud-est / nord-ovest descrivendo numerosi meandri, data la quasi inesistente pendenza del territorio.

Data la predominanza dei terreni permeabili la circolazione idrica sotterranea e molto diffusa nei rilievi che caratterizzano la maggior parte del bacino del Nera. Di conseguenza, in generale si evidenziano dorsali montuose praticamente asciutte e stretti fondovalle ricchi di corsi d’acqua. Questi talora assumono l’aspetto di vere proprie forre, impostate su faglie trasversali alle pieghe appenniniche.

I corsi d’acqua, seppure non numerosi, presentano una portata scarsamente variabile nel tempo in virtù della forte permeabilità del bacino. Le precipitazioni, spesso sotto forma di neve che normalmente permane per lungo tempo sulle dorsali più alte del bacino, vengono restituite con continuità senza risentire annate particolarmente siccitose. Da quanto detto si può immaginare che i vari corsi d’acqua che compongono il reticolo idrografico del bacino del Nera non subiscono, per quanto riguarda la portata, variazioni di rilievo nelle diverse stagioni. Infatti, il reticolo idrografico del bacino è caratterizzato da corsi d’acqua a regime costante che apportano al fiume Nera il loro contributo di acque fresche e ben ossigenate ( portata media del f.Nera circa 7,26 m.c./sec. e con una velocità di corrente media di circa 0,491 m/sec.)

Il fiume Nera, segue, nella sua parte alta fino a Visso, un andamento di tipo terrentizio. Proseguendo verso valle, dopo la gola della Valnerina, assume l’aspetto di fiume, essendosi accresciuto il suo alveo, aumentata la portata e diminuita la velocità.

Nei pressi di Visso troviamo il primo affluente di destra, il torrente Ussita. Quest’ultimo ha origine tra il Monte Bove e il Monte Rotondo, ha una lunghezza di 12 km e un bacino di 40 km². Al ponte delle Preci riceve il torrente Campiano, che ha origine dalle pendici di Monte Patino e sfocia alla sinistra idrografica del fiume Nera. Questo torrente è lungo circa 10 km ed è caratterizzato da un bacino di 73 km².

Ancora affluente di sinistra è il fiume Corno che nasce dal monte Terminillo e dopo aver ricevuto le acque del F. Sordo, confluisce con il Nera presso la località di Triponzo. Il F.Corno è lungo 57 km ed ha un bacino di 800 km².

A destra, presso la loc. di Borgo Cerreto, si immette il fiume Vigi. Esso proviene da monte Cavallo e ha un bacino di 102 km² e una lunghezza di 21 km.
Proseguendo verso valle in sinistra idrografica riceve le acque del torrenteTissino, lungo 16 km e con un bacino di circa 55 km².
All’altezza della loc. di Ferentillo riceve il torrente Monterivoso, lungo 7 km e con un bacino di 22 km².

Proseguendo verso la bassa Valnerina a Marmore in sinistra idrografica riceve il fiume Velino, il più importante affluente del Nera. Nasce in Abruzzo e dopo aver percorso 90 km si getta sul Nera formando la cascata delle Marmore. Il suo bacino e di circa 2303 km².
Dopo il Velino, nei pressi di Terni in destra idrografica troviamo prima il torrente Serra, lungo 17 km e con un bacino di 98 km², successivamente il torrente detto Rio di San Giovanni, lungo 8 km e con un bacino di 15 km².

Infine ultimo affluente di sinistra è il torrente Aja che sfocia nel Nera tra Terni e Narni, lungo 18 km e con un bacino di circa 97 km².